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Asl Roma 5: Il responsabile territoriale della Cisl, Cecchinelli, fa il punto della situazione



di Claudia Crocchianti -

In quest’intervista Dimitri Cecchinelli, responsabile territoriale di Cisl Roma Capitale e Rieti che fa il punto della situazione su Covid e Asl Roma 5 evidenziando le varie criticità del territorio.

Come è la situazione a oggi nell’Asl Roma 5?

"Gli ospedali di Tivoli e Palestrina sono quelli dedicati all’attività Covid, ma anche le altre strutture della ASL RM5 hanno dovuto aprire sezioni Covid causa positivizzazioni in corso di ricoveri nelle aree mediche e/o da afflusso da pronto soccorso. Palestrina oggi è totalmente Covid, Tivoli all’ 80 per cento, rimane no Covid una sezione di chirurgia generale, neonatologia, sala parto, ginecologia, UTIC, cinque posti di rianimazione, dialisi e nefrologia".

Quali sono le criticità e cosa non ha sempre funzionato nella gestione?

"Palestrina essendo una struttura più moderna ed essendo tutta Covid è riuscita meglio a definire i percorsi e le sezioni per garantire spoglio e vestizione al personale nonostante rimangano problemi a causa una diagnostica molto vecchia e carente e una terapia intensiva Covid che non riesce a decollare. Inoltre Palestrina non garantisce più le attività di cura per le altre patologie e i pazienti no Covid sono costretti a rivolgersi altrove. Tivoli, essendo un ospedale misto e di vecchia concezione ha più problemi per dividere i percorsi, ha più problemi per individuare zone di vestizione e spoglio dedicate al personale Covid e no Covid. Il DEA ancora non riesce a dividere in modo adeguato l’attività Covid e no Covid, la struttura prefabbricata esterna ancora non è attiva.

Voi come Sindacato come vi state muovendo?

Inoltre abbiamo ridotto notevolmente l’attività chirurgica, abbiamo chiuso la pediatria per mancanza di ricoveri infatti per timore di un ospedale misto. La cittadinanza si rivolge direttamente alle strutture pediatriche romane. Nelle sezioni Covid mancano medici con specializzazioni specifiche in pneumotologia e in malattie infettive. Abbiamo attivato una serie di vertenze sia a livello aziendale sia regionale, rivolgendoci anche alla Prefettura specie nella prima fase della seconda ondata in cui non era chiara la linea riorganizzativa della direzione strategica e i contagi tra il personale crescevano in modo esponenziale. Oggi continua il nostro confronto cercando di risolvere momento per momento le segnalazioni di anomalia e rischio che ci arrivano dai lavoratori. Abbiamo un percorso sempre attivo e aperto a sostegno e tutela dei lavoratori in relazione al rischio lavorativo. Inoltre cerchiamo di portare avanti l’attività sindacale e chiudere accordi contrattuali decentrati atti a migliorare la condizione di lavoro in generale".

La collaborazione fra Asl e Comuni?

"Per Tivoli non ho avuto percezione di un intervento del Sindaco, per l’aera di Palestrina il sindaco ha dimostrato la sua presenza dissentendo in maniera molto decisa sulla trasformazione in ospedale Covid di marzo invece nella seconda ondata si è dimostrato più a favorevole, a Subiaco il Sindaco interviene, si è dimostrato attivo nel richiedere un Drive in e l’elisuperficie, a Monterotondo il Sindaco ha riscontato qualche perplessità nella prima fase di novembre quando la struttura fu sottoposta a pressione da iperaflusso da Covid a Colleferro, il Sindaco interviene".

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