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Lattoferrina: Secondo uno studio di Tor Vergata è utile per combattere il Covid



C'è uno studio che porta la firma della professoressa Elena Campione, ricercatrice e ordinaria di dermatologia all'Università Tor Vergata, che spiega il meccanismo degli effetti benefici della lattoferrina sui malati di coronavirus. Secondo la ricercatrice: "Mangia il ferro di cui si nutre il virus". Lo studio è stato pubblicato sull'International Journal of Molecular Science.

Dunque la lattoferrina è utile per curare la malattia da Covid 19? Lo studio è partito a marzo, in concomitanza con l'inizio di questa emergenza sanitaria.

"Era marzo - racconta a Repubblica - all'inizio del lockdown quando abbiamo cominciato a ragionare sul perché ci fosse questa enorme differenza di esposizione al virus che esiste tra gli anziani e i bambini".

Tre brevetti alle spalle, diversi riconoscimenti internazionali, una sfilza di lavori pubblicati su riviste scientifiche e una formazione iniziata a Tor Vergata e perfezionata alla Mount Sinai School of Medicine di New York, la professoressa Campione ha iniziato il suo lavoro partendo dai bambini.

"Tutti noi - spiega - veniamo al mondo con una immunità innata. E prima di compiere il terzo mese, i bambini non ricevono altra protezione che il latte della mamma. E proprio la lattoferrina è una proteina contenuta anche all'interno del latte materno".

La professoressa piega come la lattoferrina interviene contro il virus. "Sappiamo che il virus Sars-Cov-2 si alimenta del ferro presente nell'organismo umano. La lattoferrina riduce il ferro e quindi mette il virus in una posizione di svantaggio. Di fatto va a potenziare una immunità innata nel nostro organismo. Consideri che questa proteina, prodotta dall'organismo stesso, è studiata dal 1939 e i ricercatori cinesi ne hanno analizzato gli effetti già durante la prima Sars".

"L'utilizzo di lattoferrina - continua la professoressa Campione - secondo quanto confermato dallo studio che abbiamo portato a termine, ha due effetti: il primo in chiave di prevenzione, rendendoci molto più forti e quindi meno vulnerabili al contagio; il secondo in chiave di cura, perché abbiamo dimostrato che rispetto ai tempi medi di guarigione che arrivano anche a 30, 32 giorni, i pazienti ai quali viene somministrata anche la lattoferrina si negativizzano dopo 12 giorni".

Lo studio è stato condotto partendo da un campione di circa cento positivi con sintomi lievi o asintomatici che sono stati curati solo con la lattoferrina. È stata l'equipe stessa di ricercatori ad andare casa per casa per somministrare la proteina.

I prossimi passi è portare a termine la seconda parte della ricerca per poi essere pubblicata. Dunque un passo importante in avanti nella cura della malattia.

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