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Magicaburla Onlus: I dottori del sorriso



di Claudia Crocchianti -


Alessandra Maccotta, ovvero "la dottoressa Auguria" di Magicaburla Onlus ci racconta dell'attività durante il Covid. Sorrisi, mascherina e passione che nonostante questo periodo particolare ha portato i dottori e le dottoresse di Magicaburla a regalare spensieratezza ai piccoli e alle piccole ricoverate.

Come avete affrontate questo periodo?

“Durante il periodo del lockdown, Magicaburla ha sentito l'esigenza di proseguire il compito che svolge quotidianamente da dodici anni: promuovere la dimensione del gioco, della vivacità e della positività attraverso la clownterapia. In particolare, abbiamo sentito ancora più forte il desiderio di sostenere i bambini ricoverati che si trovavano a vivere giornate di solitudine in condizioni già isolate e, spesso, di sofferenza. Non potendo essere fisicamente presenti in corsia, abbiamo dato vita a 'Il sorriso che abbraccia' (ovvero una serie di contenuti divulgati attraverso i social media e fruibili da chiunque avesse bisogno di sostegno e svago) e a '30 minuti di sorrisi' (cioè un servizio gratuito di videochiamata, tramite la quale la coppia di clowndottori fa il proprio intervento con il paziente che ne ha fatto richiesta). Siamo riusciti a raggiungere i bambini nelle loro stanze grazie alla collaborazione con il personale dei reparti in cui lavoriamo da anni, tra cui il professor Bracaglia della pediatria dell'ospedale san Giovanni Evangelista di Tivoli”.

Che risultati hanno dato le visite in video?

“L'esperienza delle visite in video ha dato risultati superiori ad ogni aspettativa: il naso rosso e il suo potere sono riusciti ad abbattere le barriere dando vita a interventi efficaci, tanto che alla fine della videochiamata spesso se ne programmava un'altra!”.

Ora come vi state muovendo?

“Al momento abbiamo ripreso l'attività in presenza solo al Policlinico di Tor Vergata: naturalmente abbiamo dovuto modificare un po' il nostro modo di lavorare per rispettare al meglio le misure di sicurezza ma, essendo abituati ad operare anche in reparti delicati come quello di onco-ematologia dell'ospedale Bambino Gesù, non ci siamo fatti trovare impreparati. Insomma, non è una novità indossare la mascherina sotto al naso rosso... l'importante è che questo magico naso possa accompagnare i piccoli pazienti e le loro famiglie nei processi di guarigione”.

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