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Mara Campana: “Dal mio Salone Maracaibo si esce più belli e con un gran sorriso”



Mara Campana, effervescente titolare del Salone Maracaibo, sito a Tivoli in via dell’Inversata 29, ci racconta come è nato l’amore per questo suo lavoro, che ha rappresentato il sogno di quando era bambina...

Mara, come è nata questa tua passione?

“La mia passione nasce da quando ero molto piccola. Guardavo il cartone animato "Jem e le Holograms" e il mio cervellino pensava: 'Voglio creare questi look da grande', 'Voglio colorare i capelli'. Da lì è partita la mania del colore. Ogni Barbie aveva dei colori creati con gli acquerelli e poi 'zac zac', tagliavo i loro capelli. Quindi passavo a tagliare i capelli delle Barbie della mia amichetta. C'era da fare un disegno? Io disegnavo il salone che avrei voluto avere da grande. Osservavo i capelli di Cyndi Lauper e dicevo 'wow'”.

In che maniera hai dato concretezza ai tuoi sogni?

“Arrivava il momento di uscire dalle scuole medie ed ero certa di voler frequentare la scuola per acconciatori, ma non è stato così. I miei genitori pretesero che prendessi prima un diploma di scuola superiore e poi, se ancora non mi fosse passata questa passione, avrei potuto frequentare un istituto per acconciatori. 'Cose da pazzi!', pensai. Avrei sprecato tempo e io non volevo. Ma essendo troppo piccola ho dovuto fare quello che mi era stato imposto. Frequentai l'istituto professionale con indirizzo in segreteria d'azienda, non ricordo neanche il nome per quanto non l'ho frequentato. Assenze su assenze per farmi bocciare così da dimostrare ai miei che non era quella la mia strada. Finalmente li convinsi. Ma non andai alla scuola per parrucchieri, eh no! Non potevo ancora perdere tempo, quindi entrai direttamente in un salone chiedendo se mi dessero la possibilità di iniziare senza pretendere assolutamente compensi, anche perché non sapevo fare niente. Dopo tre mesi avevo capito che quello non era il mio posto. Andai a lavorare in un altro salone sempre chiedendo la possibilità di iniziare e senza percepire soldi. Bingo! Trovai quello giusto. Iniziai a lavorare e nel frattempo anche a frequentare una scuola per acconciatori e con i primi soldi presi, mi iscrissi immediatamente. Poi da lì feci corsi su corsi d'aggiornamento...

E poi come hai proseguito?

“Negli anni, decisi di fare anche un corso di tricologia perché non mi bastava conoscere solo i capelli. Decisi di intraprendere i percorsi accademici, conoscendo sempre novità e sempre più nozioni. Perché questo è un mestiere che se non lo fai con la vera passione e non hai creatività e voglia di migliorare sempre, è meglio buttarsi su altro. Il bello di questo mestiere è che non crei solo colori, tagli e acconciature, noi siamo come chimici, psicologi, quasi medici, scultori e pittori. È un mix strepitoso. Non ci fermiamo mai, sempre a studiare e ad aggiornarsi. Voglio raccontarvi questo brutto episodio. Torno un po' indietro negli anni. A 20 anni circa, iniziai a soffrire di dermatite atipica. Vari dermatologi mi dissero che avrei dovuto lasciare questo mestiere, che stavo rischiando di compromettere le vie respiratorie. Inoltre, avevo le mani piene da tagli e bollicine insopportabili ovunque, proprio nel momento in cui vedevo sempre più concretizzare il mio sogno. Sconforto? Mai. Guanti di cotone e, sopra, quelli in lattice e continuai a lavorare. Poi per quanto riguarda le vie respiratorie ho detto: 'vabbè, se muoio, almeno muoio felice e mi porteranno via dal salone, come si dice dalle mie parti, 'a piedi pari'. Bene! Dermatite sparita, non ho mai avuto problemi respiratori. Da quel momento ho sempre detto a chiunque, volere è potere, se vuoi sconfiggi anche una brutta allergia che ha provato a tirarmi fuori dai saloni, ma ho vinto io”.

Oltre a fare il tuo lavoro, in cos'altro si è tradotta questa tua vittoria?

“Ad oggi ho il mio piccolo salone che mi dà grandi soddisfazioni e spero di aprirne altri per dare possibilità di lavoro ai giovani che vogliano intraprendere questo splendido mestiere. Nella vita devi avere sogni ed obiettivi, qualunque essi siano crederci e portarli avanti. Voglio ringraziare Enrico il mio compagno che mi affianca nel lavoro, figura professionale importantissima, si occupa del marketing e della comunicazione del salone, crea eventi. Il sabato abbiamo in salone la make-up artist di Miss Italia, voluta fortemente da lui per completare la figura della donna dopo aver sistemato i capelli. Il sabato diventa festa per noi e per le nostre clienti che escono sempre belle e con un gran sorriso. Ecco il sorriso delle persone, questo è importante per me”.








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