di Claudia Crocchianti -
Una figura controversa e per molti tratti inedita, con una vita fatta di scandali e di
solitudine. A raccontarla è lo storico Riccardo Luciani, nel suo ultimo libro pubblicato
da Idrovolante edizioni, "L'altro Turati: storia di Augusto, segretario del PNF". In
quest’intervista lo scrittore ci svela i particolari del saggio.
Vita politica e personale di Turati in questo saggio, come è nata l’idea di scriverlo?
"Da tempo mi occupo di approfondire tematiche poco battute della storia dei
totalitarismi del '900. Dopo il saggio su Beria, ho deciso di approfondire la figura di
Turati, totalmente dimenticata all'interno della storia contemporanea".
Perché hai scelto di parlare anche della sua vita personale?
"Perché la sua vita personale ne comporterà la sua fine politica. Una relazione tessuta
con una ex prostituta, qualche lettera erotica scambista con lei, diedero il pretesto si
suoi nemici per attaccarlo e farlo epurare dal regime e dal partito, costringendolo
prima ad un ricovero coatto in una casa di cura e poi in esilio a Rodi".
Cosa pensi dei personaggi politici di oggi?
"Credo che la politica stia ritornando nel suo luogo naturale, le istituzioni. Il dibattito
di questi giorni sulla fiducia al nuovo governo sta rialzando, e direi finalmente, il
livello politico, da Renzi a Meloni. Finita l'esperienza dei tecnici è ora di nuovo la
politica che decide".
Tre aggettivi per descrivere Turati?
"Turati fu un personaggio a suo modo cristallino, accusò di appropriazione indebita e
profitti illeciti un eroe come Costanzo Ciano (colui che con D'Annunzio fece la
cosiddetta "beffa di Buccari"). Sicuramente fu ingenuo e sprovveduto, in quanto a
livelli alti tutto ciò che è privato è politico. Nel senso che si dovrebbe mantenere la
stessa condotta in entrambi gli ambiti. Istrionico è il terzo aggettivo in quanto muta
atteggiamento e giudizio su Mussolini e il regime solo dopo la sua caduta in disgrazia
quando avrebbe potuto, seppur difficile, mantenere un atteggiamento più
equidistante quando si trovava in auge".
Perché consigli di leggere il tuo saggio?
"Questo saggio è dedicato a chi desidera conoscere aspetti poco conosciuti della
Storia. Nel mio libro non sono presenti giudizi o, se vogliamo una morale. Esso si
basa principalmente su fonti storiche di archivio e su scritti personali. C'è
sicuramente una interpretazione di ciò anche mettendo a confronto il giudizio degli
storici. È comunque al lettore che si lascia la conclusione".
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