di Paolo Paolacci -
“In questo momento bisogna evitare il campanilismo associativo. Solo la collaborazione con ogni forza attiva sul territorio può aiutare a rendere più efficaci le iniziative”.
Così si esprime Pietro Conversi, presidente del Rotary club di Tivoli in questa intervista, toccando tutti i temi del territorio in questa emergenza sanitaria, con consapevolezza e partecipazione.
Presidente la situazione attuale con il COVID-19 ha colto tutti di sorpresa. Qual è stata la reazione del Rotary a livello mondiale?
“Uno dei fattori che ha determinato il successo del Rotary è proprio la dimensione internazionale che ha acquisito immediatamente dopo la costituzione del primo Club a Chicago nel 1905. Il Rotary, che conta oltre un milione di soci nel mondo, è da anni in prima linea contro la diffusione delle malattie. Il progetto più importante nell’area sanitaria, denominato ‘End Polio Now’, sta ottenendo l’eradicazione quasi totale della poliomielite. Il Rotary si è attivato ad ogni livello per dare risposte rapide anche all’emergenza COVID-19. Basti pensare che in un momento di grande difficoltà di reperimento di presidi sanitari, il Rotary è riuscito a far arrivare in Italia quasi mezzo milione di mascherine che ha subito destinato al personale sanitario in prima linea negli ospedali ed ha donato respiratori ai reparti di terapia intensiva meno attrezzati. Ma l’impegno del Rotary non finisce qui. Siamo consapevoli che alla fase dell’emergenza sanitaria seguirà quella economica e sociale e per tale motivo supporteremo anche con fondi internazionali i migliori progetti dei Rotary Club sul COVID-19”.
Come invece ci si è mossi sul territorio per reagire a questa pandemia?
“Questa emergenza ha colto tutti di sorpresa, rimettendo in discussione tutto ciò che era in programma. Raggiunta la consapevolezza che l’emergenza sarebbe durata a lungo, i soci del Rotary, impossibilitati come tutti a muoversi, si sono attivati da casa per contattare istituzioni, enti ed amici, individuare le necessità prioritarie e studiare azioni di supporto immediato. Come presidente sono rimasto sorpreso nel vedere con quanto impegno soci giovani ed anziani hanno affrontato la situazione e si sono adattati alla videoconferenza come nuova modalità di lavoro. Da marzo ci vediamo periodicamente per condividere le informazioni raccolte dai soci e individuare azioni utili”.
Quali donazioni si sono potute fare qui nel comune di Tivoli?
“La prima azione attivata dal club è stata la donazione di mascherine chirurgiche e FFP2 all’Ospedale di Tivoli. Una azione che appariva semplice e rapida ma che invece ci ha fatto comprendere quanto il mutato scenario abbia stravolto ogni meccanismo. Nessun fornitore disponeva di mascherine o era in grado di prevedere l’arrivo delle spedizioni internazionali, l’unica cosa certa era l’impennata dei prezzi. Qui la dimensione internazionale del Rotary ha dimostrato la sua efficacia. I Distretti Rotary italiani si sono coordinati, hanno unito i propri fondi a quelli dei club ed hanno organizzato una fornitura internazionale in tempi contenuti e con costi ragionevoli. Questo ha consentito ai Rotary Club di Tivoli e Guidonia di consegnare quasi 5.000 mascherine al reparto di Terapia Intensiva dell’ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli. I soci del club si stanno anche impegnando nell’individuare casi di famiglie che necessitano di supporto per aiutarle ad accedere ai sussidi pubblici e dotarle di un piccolo supporto economico”.
Il Club che lei rappresenta ha agito da solo sul territorio?
“In questo momento bisogna evitare il campanilismo associativo. Solo la collaborazione con ogni forza attiva sul territorio può aiutare a rendere più efficaci le iniziative. Per questo motivo manteniamo un contatto costante con gli altri Rotary Club, con la Protezione Civile, con i Lions ed ogni altra associazione attiva. Abbiamo anche dato un immediato supporto, sia in termini economici che di promozione, all’iniziativa del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Tivoli. Questa collaborazione ha consentito di portare a termine rapidamente una raccolta fondi e dotare il nuovo Ospedale COVID della nostra ASL di macchinari e dotazioni utili ad affrontare l’emergenza. L’Ospedale di Palestrina ha potuto ricevere in tempi rapidissimi un Eco-doppler ed altro materiale utile ad affrontare l’emergenza”.
Cosa ci insegna questa drammatica esperienza a lei e a tutti noi?
“Questa emergenza ha messo in evidenza la nostra fragilità di fronte ad alcune aspetti della globalizzazione. La facilità di circolazione di persone e beni è un fattore che apre grandi opportunità, apprezzate da tutti. Ora però siamo anche consapevoli della necessità di adottare comportamenti responsabili per il bene della collettività. Il dolore e la sofferenza che ci sono piombati addosso con il COVID ci hanno obbligato a rivedere le cose da una prospettiva diversa e questo nuovo modo di leggere le cose lo porteremo a lungo con noi, insieme alle cautele che dovremo continuare ad adottare per i prossimi mesi”.
Sono già previsti impegni futuri nel territorio da parte del club?
“Superata l’emergenza sanitaria dovremo tutti fronteggiare la crisi economica e le conseguenze del distanziamento sociale. Tutti i settori ne risentiranno con intensità diverse, imprese, professionisti, esercenti, associazioni sportive e per il tempo libero. Il Rotary Club di Tivoli è già al lavoro per reperire fondi e valutare le iniziative da avviare appena possibile. Bisognerà stimolare la ripartenza dopo il COVID, essere al fianco delle famiglie, aiutare il sistema scolastico ad adeguarsi velocemente al nuovo scenario. C’è molto da fare per tutti ed il Rotary non mancherà di essere in prima linea”.
"Andrà tutto bene" è stato il mantra che ci ha accompagnato finora. Lei cosa ne pensa?
“Ne siamo convinti anche noi. ‘Tutto andrà bene’, ma dovremo fare tesoro di quanto appreso in questo drammatico periodo. L’impegno di ogni singola persona sarà determinante per consentire alla collettività di uscire da questa emergenza. Raggiungere questa consapevolezza ha richiesto un tributo di vite troppo grande che non può essere dimenticato!”.
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