Nell’era delle chat di messaggistica più diffuse si affaccia anche la scure del licenziamento. E’ quello che è capitato a 15 dipendenti, dopo dieci anni a lavorare per la Yokohama, nella sede di Villa Adriana della multinazionale giapponese dei pneumatici, che si sono visti recapitare un messaggio su Whatsapp che li informava del licenziamento. I 15 lavoratori sono dipendenti della cooperativa Car On Click, che lavora per la Yokohama curando lo stoccaggio, la distribuzione e la logistica in Italia.
“Le opportunità lavorative da lei svolte fino a oggi presso la commessa Yokohama di Tivoli non sono più nelle nostre disponibilità”, si legge nel messaggio inviato via whatsapp e firmato dal rappresentante legale della Car On Click. “In tal senso non possiamo quindi destinarla ad altre lavorazioni o mansioni in quanto non sussistenti” continua il messaggio. La conclusione è gelida. “Lo scrivente organo ha deliberato la sua sospensione dall’esercizio dall’attività lavorativa con effetto dalla data del 23 agosto”.
Un fulmine a ciel sereno per i 15 dipendenti che tra l’altro erano ancora in vacanza e lo sono tutt’ora. Infatti, lo stabilimento di Tivoli è ancora chiuso per ferie e riaprirà lunedì prossimo 2 settembre. Per loro, inoltre, è già scattata la sospensione dello stipendio. E c’è di più: per dieci anni sono stati inquadrati con rapporti di lavoro al di fuori del contratto nazionale della categoria trasporti e logistica, con stipendi in media di 900 euro. Solo l’anno scorso, grazie al lavoro dei sindacati, hanno avuto la possibilità di firmare il contratto nazionale previsto per la categoria con un aumento in busta paga di alcune centinaia di euro.
"Il 23 Agosto la Yohohama (ex Trelleborg) - affermano i rappresentanti sindacali della Filt Cgil - ha licenziato 15 lavoratori con un messaggio whatsapp, li ha licenziati perché erano riusciti ad ottenere l'applicazione del contratto collettivo nazionale e ad avere condizioni migliori di lavoro. L'azienda li vuole rimpiazzati con lavoratori di cooperative che non applicano il contratto. Il parlamentare Arturo Scotto sta lavorando ad un interrogazione parlamentare al governo per farli reintegrare sul posto di lavoro. Anche a livello locale dobbiamo mobilitarci: per il 2 settembre è previsto un primo sciopero. Non è accettabile questo comportamento dell'azienda".
Proprio lunedì 2 settembre il sindacato Filt Cgil ha indetto una manifestazione di protesta davanti ai cancelli dello stabilimento sulla via Tiburtina. “Un eventuale anomalo turnover, se attuato con lavoratori ai quali vengono applicate condizioni contrattuali di minor tutela sia normativa che retributiva, costituirebbe una condizione di inaccettabile gravità”, ha scritto il sindacato rivolgendosi a Unindustria, a Yokohama e all’ispettorato del lavoro. La battaglia è appena iniziata e la denuncia è forte: “Non si possono licenziare 15 dipendenti con un messaggio Whatsapp da un giorno all’altro e senza nemmeno un’interlocuzione preventiva con il sindacato”.
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