È uscito “Piccoli indizi di morte”, il nuovo giallo di Alessandro Ferranti ambientato nel mondo del cinema
- Tivoli Guidonia City
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È arrivato in libreria “Piccoli indizi di morte” (Salani Editore), il nuovo romanzo di Alessandro Ferranti, scrittore tiburtino, un giallo che intreccia finzione cinematografica e indagine reale, portando il lettore dentro le ombre del mondo del cinema italiano.
La storia si apre con una scena che evoca una delle immagini più note della storia del Paese: una coppia di carabinieri apre il bagagliaio di una Renault 4 rossa parcheggiata in via Caetani e trova, avvolto in una coperta, l’onorevole Aldo Moro. Ma quando il regista grida “stop”, il lettore scopre che si tratta solo di un film. Per Guido Caffè, giovane carabiniere alle prime esperienze sul set, è il suo primo giorno di riprese. Pochi giorni dopo, però, la finzione lascia spazio alla realtà: Tano Berruti, il celebre attore che nel film interpretava Moro, viene trovato ucciso.
Da quel momento prende avvio un’indagine che vede Caffè collaborare con la commissaria Esther Palma, una figura complessa e tormentata, decisa a fare luce su un delitto che riporta a galla un passato ingombrante.
Con “Piccoli indizi di morte”, Ferranti costruisce un giallo d’atmosfera in cui i confini tra cinema e vita reale si confondono. Il romanzo alterna tensione e introspezione, giocando con il tema della rappresentazione e con le zone d’ombra della memoria collettiva.
Pubblicato da Salani, il libro conferma la capacità dell’autore di fondere storia, mistero e riflessione civile in una narrazione che procede come un film, tra colpi di scena e momenti di silenziosa inquietudine.








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