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Tivoli: L’Asia, Terzani e la ricerca interiore: Piero Ambrosi racconta il suo libro

  • Tivoli Guidonia City
  • 3 ore fa
  • Tempo di lettura: 3 min
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di Claudia Crocchianti


In questa intervista l’autore Piero Ambrosi parla del suo libro “Tiziano Terzani, l’Asia dentro l’imbrunire” e della sua passione per la scrittura.

 

Come è nata l’idea di scrivere un libro su Terzani?

Convivo con le parole di Terzani da decenni. Dal 2004, anno in cui, secondo un'espressione a lui cara, ha 'lasciato il corpo', i suoi libri, in particolare gli ultimi, sono diventati miei compagni di viaggio. Un paio d'anni fa d'impulso ho scritto una riflessione sulla sua testimonianza di senso, immaginando di condividerla con quanti erano stati attratti nel tempo dalla sua parabola umana e professionale. Uno di questi, il critico letterario Marco Testi, mi ha spronato a valutare la ricerca del congedo spirituale da parte di Terzani alla luce delle convinzioni che aveva consolidato nella lunga permanenza in Asia sull'uomo, sulla natura, sul potere, sulla libertà e sull'infinito. Così ho pensato al libro ed un editore (Franco Esposito di Fuorilinea), più temerario di me, ha creduto in questa sfida, senza nemmeno conoscermi.

 

Cosa rappresenta l’Asia oggi?

Intanto è il continente in cui oggi risiede il 60% della popolazione del mondo. Certo, è cambiata dall'Asia, grande amore di Terzani. E poi della sua inconsolabile disillusione. Le rivoluzioni politiche, anche quelle originate dalla ribellione contro le ultime potenze colonialiste, sono sfociate nel terrore, nelle guerre fratricide, nella repressione del dissenso e nell'abolizione di diritti. Di questo si era accorto Terzani, piangendo di disperazione dopo aver pianto di gioia nei giorni della liberazione dagli invasori. Lo aveva tramortito l'eliminazione anche fisica di culture, storie, etnie, credenze millenarie. Aveva ripreso animo nell'andare a scoprire quell'umanità che aveva resistito alle 'purghe' conservando uno dei fondamenti della civiltà asiatica: la spiritualità. Terzani con pari forza aveva contestato la deriva mercatista e consumistica dell'Oriente del mondo. Oggi assisterebbe a processi di sviluppo e innovazione tecnologica in nazioni, che hanno più di un miliardo di abitanti, ma che non hanno un'architettura democratica, ad eccezione di india e Giappone. Secondo me cercherebbe ancora adesso in Asia l'alba dell'universo, attraverso la conoscenza del se', oltre le miserie e le apparenze.

 

Una frase che raccolga il libro?

Te ne dico due. 'Io sono stato tante cose, ma alla fine non sono nessuno'. E 'Anam', senza nome, si fa chiamare Terzani nell'eremo dove partecipa ad un corso di meditazione. Questa frase è una fotografia del mio stato attuale. Lontano dai riflettori, dai ruoli che ti hanno descritto e gratificato, ti avvii a restituire qualcosa di te a luoghi e persone che hai amato. E a superare gli affanni per quello che ti attende. L'altra frase: 'Come tanti altri, sono uno che senza pregiudizi, senza paura del nuovo e del ridicolo, cerca'. Così Terzani risponde a chi lo vuole incardinare in una religione tradizionale. Ma a me, credente nel Mistero, nel solco della religione dei miei cari, questa frase sembra un programma di vita. Ho sentito dire da un sacerdote che la fede altro non è che il sostegno ad una domanda di senso. Continuo a cercare. Se poi mi concedi una terza frase, è quella del passo della Prima lettera di San Paolo ai Corinzi, che Terzani ascolta al termine di un seminario buddhista in Thailandia, nel 1994: 'Se avessi il dono della profezia...conoscessi tutte le cose...ma non avessi l'amore, non sarei che un niente...'.

 

Come è nata la passione per la scrittura?

 Pessima calligrafia, ma tanta voglia di leggere e scrivere. Sognavo di fare il giornalista. A 17 anni raccontavo le partite di calcio delle categorie minori sulla stampa locale e regionale. A 27 tra un Master triennale di giornalismo alla Luiss (i cui esami di ammissione avevo superato) e l'impegno politico, ho scelto il secondo. Oggi forse lo sconsiglierei, ma anche no perché in fondo ci costruisce ogni giorno la possibilità di rappresentare le proprie passioni. Scrivere è riflettere ispirazioni, inseguire misura ed estro, emozione e perfezione. Ma scrivere è anche semplicità e condivisione.

 

Come sta rispondendo il pubblico?

La presentazione a Tivoli direbbe benissimo. Era una platea amica e partecipe. Insomma, giocavo in casa. Adesso mi aspettano un po' di 'trasferte'. Con "Terzani e l'Asia dentro l'imbrunire", mi sento più sicuro.


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