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Tivoli: Saranno consegnati domani altri 400 buoni spesa per l'emergenza alimentare



Partirà domani la consegna del secondo lotto dei buoni spesa finanziati con fondi statali (del dipartimento nazionale della Protezione civile per 400mila euro) e regionali (per circa 224mila euro) per acquistare e distribuire beni alimentari e di prima necessità nei Comuni e poter, così, fronteggiare al meglio l’emergenza economica scaturita dal blocco delle attività lavorative nell’attuale contesto di epidemia.

 Dopo aver consegnato 453 buoni spesa lo scorso weekend, domani gli operatori delle cooperative dei Servizi sociali distribuiranno gli ulteriori 400 buoni spesa ad altrettanti nuclei familiari, che potranno utilizzarli nei supermercati e nelle farmacie convenzionati con il Comune (la lista è disponibile sul sito istituzionale), per un totale di 853 famiglie e oltre 2.500 persone e un importo complessivo di 143.680 euro.

Sono state 1.729 le domande totali arrivate al Comune, molte delle quali duplicate, non valide o prive dei requisiti eccetera.

 Le famiglie raggiunte da queste due prime azioni sono quelle che hanno inviato le domande entro il termine del 5 aprile indicato nell’avviso comunale. Una data non perentoria, e infatti gli uffici stanno via via esaminando anche le domande arrivate successivamente: l’obiettivo è coprire quante più famiglie possibile sino a esaurimento dei fondi.

Il termine ultimo per richiedere i buoni spesa è lunedì 26 aprile

 Proprio perché si tratta di risorse limitate – e mentre è ancora lontana la ripresa a pieno regime delle attività produttive e della vita sociale dell’intero Paese -, l’amministrazione comunale invita cittadini privati, imprese, associazioni che sono in condizioni di farlo, a donare anche piccole somme al Comune (tramite l’iban T55A 03111 39450 000000012067; nella causale scrivere “Donazioni per Sostegnocovid19”) per poter continuare a sostenere le famiglie in difficoltà.

 Si tratta, è da ricordare, di una misura indirizzata prioritariamente a persone che hanno subìto una drastica riduzione di entrate economiche a causa delle misure di contenimento in atto e che non fruiscano già di altri sostegni pubblici (ad esempio Naspi, reddito di cittadinanza ecc.).

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